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1642. Francesco Sforza a Teseo Pontani (1453 aprile 18 Milano).

Francesco Sforza, non più rinviabile la riscossione dei denari del sale in quella zona piacentina perché la gente d'arme sia pronta a muoversi in campo, comanda a Teseo Pontani di prendere ogni provvedimento utile al ricupero di detti danari, anche l'ausilio dei soldati e suo per fare quanto necessario perché si consegua il dovuto.

Teseo de Pontanis.
Horamai è tempo che più non si può ritardare la consecutione delli denari del sale de quelle nostre parte de Piasentina, perché d'essi denari se hanno a spazare le gente d'arme che li bisognaria che fossero imponto, et non havendo ancora havuto (a) el dinaro non porranno uscire in campo né attendere alli nostri servitii, che seria più che grande disturbio et impedimento delli designi nostri. Siché aciò non succeda alli debitori retrogradi la loro male intentione et che nui habiamo a stare impacciati ad uscire in campo per casone d'essi debitori, deliberamo che se gli facia ogni executione et provisione expediente, et però volimo et te conmandiamo che ad ogni requesta delli officiali nostri che attendano alla dicta consecutione, dii brazo de tucti quelli soldati che richederanno che vadano per tucto ove bisognerà per astringere li debitori al pagamento, et tu stesso andirai et farai quanto sarrà necessario, non mancando in cosa alcuna, acioché li assigni fatti reeschano de presente e senza veruna dimora, considerata la brevitate del tempo che ce rescha ad uscire in campo. Mediolani, ut supra.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Iohannes.
Cichus.

(a) Segue ancora depennato.