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1647. Francesco Sforza a Teseo da Spoleto. 1453 aprile 20 Milano

Francesco Sforza vuole che Teseo da Spoleto provveda che gli uomini di Giovanni e Bartolomeo Anguissola, come quelli di Vigonzono, facciano avere ad Angelo da Lavello quanto dovuto delle tasse per gli alloggiamenti, per il passato e per il presente, come anche quanto gli spettava per gli alloggiamenti in Val di Nure, approssimandosi il tempo dell'andare in campo.

Teseo de Spoleto.
Como per altre nostre te havemo scricto cussì per questa te replicamo che, senza più dilactione né aspectare più replicatione da nui, debii providere che quelli del conte Zohanni Angussola, conte Bartolomè Angussola et quilli da Vigonzono, quali sonno assignati, como tu sai, per alozamento al strenuo Angello de Lavello, gli rispondano delle taxe soe integramente, cussì per lo passato como per lo presente, acioch'el se ne possa adiutare, non perdendo circha ciò tempo veruno, perché, como tu sai, importa molto al facto nostro che se possi adiutare de ditti denari, acioché ne possiamo valere de nui como accada il bisogno. Apresso, perché dice mai non ha havuto cosa veruna delli allozamenti gli furono asignati in Val de Nura, volimo pariformiter provedi che li sia risposto delle taxe integramente, et subito, perché oramai è il tempo vicino ad l'andare in campo. Mediolani, die xx aprilis 1453.
Bonifacius.
Iohannes.