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1649. Francesco Sforza al vescovo di Parma 1453 aprile 20 Milano

Francesco Sforza dice al vescovo di Parma che risponde a verità l'aver lui promesso l'investitura abbaziale del monastero di San Paolo a Selvaggia degli Arcimboldi e di avrne informato anche al Papa. Esorta il vescovo a intervenire per placare le donne che sono nel monastero, dicendogli che avrebbe molesto qualsiasi suo atteggiamento contrario.

Reverendo in Christo patri domino domino Dei gratia episcopo Parmensi.
Respondendo ad quanto ne scrive la reverenta paternità vostra circ'al facto dello abbatessato de Sam Paulo de quella nostra città et le cose occorse nella morte de quella abbadessa, dicemo che è vero che nui habiamo promisso et concesso per nostre lettere più dì fa el dicto abbatissato alla venerabile madonna Salvagia de Arcemboldi, residente in esso longo tempo passato, como sapete; et cossì stiamo et perseveriamo fermamente (a) in preposto che lo tigni perché, per ogni degno respecto ne pari che la merite questo et maiore cosa, et per lei havemo scripto et suplicato alla santità de nostro Signore quanto bisogna. Pertanto confortiamo, caricamo et strengimo la reverenda vostra paternità quanto più possiamo che la vogli fare sedare et quietare ogni cosa passata fin qui et mectere questo facto in silentio che più non ne sentiamo rechiamo, et cossì provedi che quelle donne sonno in el monestero stiano quiete et obediente perché, como è dicto, è nostro fermo proposto et voluntà; et chi ne vorrà essere contrario non ne farà puncto piacere, imo l'haverimo più che molesto. Mediolani, die xx aprilis 1453.
Christoforus.
Cichus.

(a) ferma di fermamente in interlinea su longa depennato.