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1684. Francesco Sforza al camerario Ettore de Ripalta 1453 aprile 28 Milano

Francesco Sforza esorta Ettore de Ripalta a guarire prima di ritornare da lui. Circa la vertenza di cui ha scritto al podestà e al capitano di Piacenza, tra Paolo Arcelli e il figlio Tommaso per aver spogliato suo padre e lo zio di Ettore della possessione, lo invita a risolverla secondo ragione.

[ 411r] Dilecto camerario nostro Hectori de Ripalta.
Havimo ricevuta la toa lettera et inteso quello ne scrivi del tuo male per lo quale non sei possuto tornare da nui, cussì della difirentia vertisse fra tuo patre et tuo barba et Polo di Arcelli et della disonestà usata per Tomaso, figliolo del dicto Polo, verso li dicti toi patre et barba, et cetera, alla quale, respondendo, te dicimo, primo, alla parte del tuo male ch'el ne recressie, vogli actendere ad guarire et tornare da nui. Alla parte della diffirenza vertisse fra li toi et quello de Arcelli, quali hanno spogliato tuo patre et tuo barba de facto della possessione, et cetera, nuy scrivimo al podestà et capitaneo che faranno rasone, siché, senza fare altra novità, laserai fare per la via dela raxone quale remediarà ad tucto. Data Mediolani, die xxviii aprilis 1453.
Zanectus.
Cichus.