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174. Francesco Sforza al podestà, ai consoli, al comune e agli uomini di Castel San Giovanni (1452 febbraio 4 Milano).

Francesco Sforza comanda al podestà, ai consoli e agli uomini di Castel San Giovanni di Piacenza che Napolitano, famiglio di Gaspare da Vimercate abbia per il passato, presente e futuro, anche nel periodo di sua assenza, la tassa che percepiscono gli altri soldati per due cavalli e il podestà restituisca le armi che gli furono sequestrate.

Potestati, consulibus, communi et hominibus Castri Sancti Iohannis Placentie.
Perché el Napulitano, famiglio del spectabile dilectissimo nostro conte Gasparro da Vilmerchato, da poy se partì da suo logiamento, è stato continuamente et sta appresso del prefato conte Gasparro, volimo, et cussì per questa vi dicimo et commandiamo che, non obstante ch'el dicto Napolitano non sia stato continuamente alla sua stantia, gli debiati respondere et pagare tanto del tempo passato quanto per lo tempo che è stato et starà absente per lo advinire della sua tassa ordinata integraliter et cum effectu, secondo dati et pagati alli altri nostri soldati per cavalli duy. Et de questo fati non habiamo casone replicarvelo più, perché nostra intentione è ch'el sia satisfacto et pagato integramente de quello resta haver da vuy. Anchora volimo che ti, podestà, faci restituire et rendere al dicto Napolitano le sue arme, quale foreno sequestrate, come sey informato. Data ut supra.
Iohannes.