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1742. Francesco Sforza al milite e consigliere ducale Ludovico Petroni di Siena 1453 maggio 14 Milano.

Francesco Sforza risponde a Ludovico Petroni di Siena, consigliere ducale, desideroso di avere notizie del fronte sforzesco rassicurandolo sulle voci che corrono circa la carenza di denaro, e confermandogli di avere provveduto a pagare tutte le genti e di attendere al loro raduno per essere entro il mese con l'esercito nel Bresciano. Lo rassicura ancora che di tutte le località bresciane, l'unica persa è quella di Manerbio, ma anche quel luogo, quando entrerà nel Bresaciano, ritornerà suo. In quei giorni il marchese di Mantova e Tiberto Brandolini si sono impossessati della bastita che Venezia aveva costruito di fronte a Pontemolino con tutti i fanti e le munizioni che vi stavano, oltre a trecento cavalli e a numerosi prigionieri "de taglia", a bestiame, carriaggi e armature. Tiberto ha fatto poi una scorreria catturando prigionieri e bestiame.Gli ricorda che il 15 giugno arriverà ad Asti re Renato con diversa gente in aiuto della Toscana e ovunque bisognerà. Gli ricorda infine che se la sua città è maltrattata dagli Aragonesi e dai Fiorentini, è colpa della sua neutralità. Segue allegata la poliza.

Spectabili militi domino Ludovico de Petronibus de Senis, consiliario nostro.
Havimo ricevuto vostra lettera de dì ii del presente et inteso quanto scrivete del dexiderio havete de intendere li successi de qua per le novelle se dicono dellà, cioé che per il mancamento havemo del dinaro non porremo spazare le nostre gente et uscire in campo et che havemo perdute tucte le terre de Bressana, et che im Bressana non havimo, né tegnimo cosa alchuna, et cetera. Dicemo che per infino in quest'ora nui havimo spazate tucte le gente nostre et adtendimo ad radunarle, et per tucto questo presente mese [ 424r] se retrovarimo cum lo nostro exercito imBressana, avisandove che tucto lo acquistato delle terre et luochi che facessimo in Bressana lo havemo et tenimo, excepto uno locho chiamato Manerbio, dove fo morto Zentile, et quello, como intramo im Bressana, da per lui ritornerà alla nostra obbedientia.
Ceterum ad quisti dì proximi lo illustrissimo signore marchese de Mantova et messer Tiberto hanno havuta una bastia fortissima, quale la signoria haveva facta incontro de Pontemolino, quale hanno pigliata per forza et per battaglia cum tucti li fanti et monitione erano dentro, et hanno presi ccc cavalli et presoni de taglia in bono numero et bestiame assai, et pigliati li cariagi de tute quele gente et le loro armature. Da poy, a dì viii del presente, messer Tiberto ha fato una correria et pressi de molti prexoni et bestiame in modo che quelo paesso da là è disfato et abandonato; nuy ancora, dal canto de qua, como havemo dicto, prestissimo se ritroveremo in loco che ve faremo sentire dele novele che ve goderà l'animo et farannove stare de bona voglia.
Preterea ve advissamo che a dì xv del mese de zugno proximi futuro lo serenissimo re Renato se dia ritrovare in Aste como bono numero de gente quale se ritroverà ali favori de Zoxchana et in qualsiasi loco bisognerà.
Ala parte de quela vostra citade sia male tractata et dala gente Aragonese et da Fiorentini, dicemo che ne pare essere certi che dicati el vero, ma lo male ve lo haveti fatto vuy medessimi per havere pigliato partito non bono, perché, siando stata quela comunitate neutrale et non haversi adherita ad nissuno, saria stata et da Ragonese et da Venetiani at Fiorentini honorata et accarezata et aprezata, la quale cossa ne rencresse grandemente per lo singulare et amore et afectione portiamo ad quela comunità. Mediolani, xiiii maii 1453.
Ser Iohannes.
Cichus.
Poliza. Alla parte tocate al fato vostro dicemo como per un'aItra nostra havereti intesso che, accadendone cossa per vuy, l'haverimo ad mente et advisaremovi de quanto bisognerà. Data ut supra in litteris.