Registro n. 14 precedente | 1777 di 1952 | successivo

1777. Francesco Sforza a Lorenzo de Corneto 1453 maggio 17 Milano.

Francesco Sforza ordina a Lorenzo de Corneto di andare a Cremona e a Parma ove presenterà la lettera diretta a luogotenente, podestà e referendario e con loro faccia il compartito dei ventidue carri tra la comunità di Parma e i suoi feudatari, esenti e separati senza tralasciare la terra di Borgo San Donnino, e escludendo Rolando Pallavicino, cui andrà una sua tassa. Tale compartito si faccia in modo che passi come opera del duca. Ricorda a Lorenzo di richiedere a ciascuno di mandare a Cremona a Luigi Romano, deputato ducale sopra il carriaggio, la propria rata di carri, sollecitando ognuno con lettere penali in modo da avere presto i carri con due bifolchi e due buoi per carro. Del suo operato informerà poi il duca e Luigi da Cremona.

Instructio Laurentii de Corneto.
Laurenzo, tu andarai ad Cremona et ad Parma, presentarai la lettera directiva alli spectabili locotenenti nostri potestà et referendario ad essi nui gli scrivimo. Volimo che tu, una con essi, faciati uno compartito de care xxii fra essa comunità de Parma et soy rispondenti et feudatari, exempti et separati, non excludendo alquno etiam con la terra del Borgo Santo Donino, exceptato Rolando Palavicino, al quale facimo taxa separata, dando ad cadauno la debita (a) rata soa più equalmente sia posibile et facendo dicto compartito prestissimo et tanto secretamente quanto possibile serà per modo at ogni homo [ 433v] penssi et stimi lo compartito esser fato per nuy stessi. Te, at puoy fato dicto compartito, per vigore dela comissione tua patente, rechideray, per nostra parte, cadauno in specialitate che mandi ad Cremona ad Aluyso de Romano, nostro comissario sopra dicto caregio deputato, la rata soa deli carri, solicitando ogniuno cum lettere et comandamenti penali per modo che dicti carri, senza alcuna dimoratione, se habiano con para dova di bovi per carro et biulci doy ydonei, et senza alcuna perdicione di tempo, ussando circa ciò ogni tua diligentia, industria et solicitudine, perché non se perdi tempo, attesso che questa è una dele puy importante cosse che de presente sia per el stato nostro. Et de quanto faray ne havisserray per lettere tue dove sarimo, et cossì ne havisaray ancora dicto Aluyso da Cremona aciò sapia che fare. Mediolani, die xvii maii 1453.
Cichus.
Parma carri xxii Aloysio de Romano, Orlando Palavicino carri vi, Cremona carri xxii, Placentia carri xxii Aloysio de Romano.

(a) debita in interlinea.