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1784. Francesco Sforza a Pietro Maria Rossi 1453 maggio 21 Milano.

Francesco Sforza risponde a Pietro Maria Rossi di avere, quando già credeva che fosse al di là del Po e sistemato nel luogo indicatogli, appreso del suo mancato attraversamento per l'ingrossamento delle acque. Lo sollecita a portarsi sull'altra sponda e a portarsi ove fissatogli. Circa la precauzione da Pietro Maria di lasciare cavalli a Balessaganola per timore dei Correggesi, lo esorta ad andare con tutti i cavalli avendo predisposto che suo fratello Bosio e Fioravante abbiano, con quantità di gente, la custodia di quelle parti. Gli garantisce che si ritroverà con Rolando Pallavicino per por fine alla vertenza che ha con lui.

Magnifico Petromarie de Rubeis.
Havimo inteso quanto per una vostra lettera de dì xviii del presente ne scrivite, data a Sancto Secondo, del vostro non havere possuto passar Po et andare dove ve havimo ordinato per le acque havete ritrovato grosse; il che ne è recressuto perché ne credevamo che zà parichi dì passati fossevo passato et andato dove ve ordenassimo, et ve caricamo et strengimo che non debiate più dare dimora al passar vostro et andare dove ve ordinassimo. Alla parte che ve vogliamo avisare se semo contenti che lassati alcuni cavalli nel loco vostro de Balexaganola, quale dubitate, non remanendo altra provisione in Parmesana, pervenga in le mano delli Corregisi, dicemo havimo deputati ala salveza et defesa de quelle parte Boso, nostro fratello, et Fioravante cum uno bono numero de gente quale haveranno la guardia de tucte quelle parte, siché non bisogna dubitati, et pertanto volimo che non li lassati niuno cavallo, ma li menati tucti con voi.
Alla parte dela diffirenza è fra voi et Rolando Palavicino, dicimo presto se ritrovarimo inseme et provederimo acquello sarà da fare. Mediolani, die xxi maii 1453.
Iohannes Antonius.
Iohannes.