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1785. Francesco Sforza a Ottavio Visconti e a Sanguinolo. 1453 maggio 21 Milano.

Francesco Sforza esprime a Ottaviano Visconti e a Sanguinolo il disappunto per saperli, anzichè a Seniga e Pontevico con le genti d'arme, ancora al di qua del Po, perché se fossero già nel Bresciano con gli altri, forse i nemici non si sarebbero accampati a Quinzano. Comanda loro di partire subito per essere venerdì prossimo nel Bresciano e di eseguire quanto ordinerà loro suo nipote Roberto. Il duca partirà il giorno dopo per il Bresciano.

[ 435v] Octaviano Vicecomiti et Sanguinolo.
Per lettere et per ambassiate più volte ve havimo scricto et solicitato che dovesti passare de qua et redurvi a Senigha et Pontevico inseme con l'altre gente d'arme nostre, et intendiamo che anchora non sati passati; de che ce maravigliamo et dolemo, perché se fosti gionti in Bresana a tempo cum li altri forsi l'inimici non sariano acampati ac Quinzano et nui ancora non sariamo indusiati a partirne fino acquesta hora. Pertanto volimo et ve commandiamo che, veduta la presente, subito ve debiate levare con li vostri et redurve in Bresana, ita che, per tucto venere proximo che vene, omnino ve gli ritrovati, ove exequiriti quanto ve sarà ordinato per Ruberto, nostro nepote. Et in questo non sia fallo per quanto havete cara la gratia nostra, certificandovi che nui ancora ce partiamo domani et subito sarimo in Bresana. Mediolani, die xxi maii 1453.
Iohannes Antonius.
Cichus.