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1832. Francesco Sforza a Luigi da Romano 1453 maggio 31 "apud Senigam".

Francesco Sforza dice a Luigi Romano che, per le difficoltà per avere i carri da Parma, ha scritto ad Oldrado e a quella comunità. Solleciti Oldrado perché si dia da fare in proposito. Se vi fossero ancora delle resistenze alla consegna dei carri, faccia presente a Oldrado che occorre prontamente agire perché i carri devono essere assolutamente subito disponibili.

[ 452v] Aluyssio de Romano.
Havimo recevuto dove toe lettere, et intesso tuto quelo ne scrivi circha il facto dele carre, quale è, in somma, che quela comunità non vole mandare carro alquno, alegando molte cassone, et cetera. Ala quale, rispondendo, te dicemo che nuy scrivemo per le aligate ad domino Oldrado, cossì ala comunità per modo non dubitamo se farano più pregare de questi carri. Siché soliciteray cum domino Oldrado che proveda tu possi havere tuti li carri dela cità et de fora, secondo sonno taxati; cossì ti soliciteray de haverli et venirtene volando a Cremona con tuti, non perdendolì tempo alcuno. Et se la comunità fossero duri ad volere (a) mandare li cari taxati, volemo s(i)e con domino Oldrado et che se proceda per ogni modo et via, non havendo rispeto ad persona del mondo ita che questi carri siano in una hora solla possibile ad Cremona.
Ad domino Oldrado diray per nostra parte che questa è una cossa dove bissogna celerità, como luy intende, siché non guardi in volto ad persona del mondo, né dentro la cità, né de fora, ma provedi con fati et con parole che li carri vegnano subito. Data in campo apud Senigam, die ultimo maii 1453.
Cichus.

(a) Segue ad vol depennato.