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1840. Francesco Sforza a Stefano di San Vitale (1453 giugno 1 "apud Senigam").

Francesco Sforza vuole che Stefano da San Vitale mandi, come ha inteso da Luigi Romano, senza indugio i carri che gli sono stati tassati che devono essere consegnati a Cremona ai commissari ducali che provvedono al pane. In simile forma si è scritto al marchese di Soragna.

[ 454v] Comiti Stefano de Sancto Vitali.
Da Aloysi de Romano, nostro famiglio, haverete inteso le carre che ve tocha ad mandare ad Cremona per condurre lo pane per lo nostro exercitu. Et perché senza esse non possiamo fare, volemo et conmandamove debiate omnino, et remossa ogni caxone et contradictione, mandare inmediate quelle carre che ve sonno taxate et ordinate ad Cremona, et che se consegneno alli conmissarii nostri sopra la fabricatione del pane. Le quale ve avisamo faremo molto ben pagare et ogni sera haveranno li soi denari. Siché vogliate senza altra replicatione et tardanza, mandare omnino dicte carre perché non possiamo fare senza esse, et sopra zò havemo de nuovo scripto al dicto Aloysio la intentione nostra, alo quale sopra questo volemo crediate quanto ad nui proprii. Data ut supra.
Iohannes.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit Marchioni Sorane. Data ut supra.
Cichus.