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1846. Francesco Sforza ai Dieci della Balia (1453 giugno 2 "apud Senigam").

Francesco Sforza ricorda ai Dieci della Balia la presa di Quinzano e Pontevico da parte nemica Manda loro la copia della lettera in cui re Renato gli dice che s'è mosso; lo Sforza è a Seniga dove vanno raggiungendolo i suoi uomini con i quali, nei giorni seguenti, andrà nel Bresciano. Li esorta infine a prendere i provvedimenti necessari.

Dominis x Balye.
Come le magnificentie vostre haveranno inteso l'inimici hanno hauto Quinzano et Pontevico, et questo per haverce anticipato nel uscire fora l'inimici de dì xv per non havere potuto spazare le gente ad tempo, benché dal mancamento della reputatione in fora non ne facemo caso, perché è poco danno.
Nui havemo riceuta una lettera dal serenissimo re Renato della quale mandiamo la copia alle magnificentie vostre, quale, como vederanno, è in camino et viene via. De quanto haverimo più oltra, ne advisarimo le magnificentie vostre.
L'inimici sonno a Pontevico, nui semo venuti ad Seniga et tuctavolta li nostri vengono giungnendo et domane o l'altro passarimo im Bressana, et speramo fare delle cose che piaceranno alle signorie vostre, et de quanto seguirà, del tucto le farimo advisate. Bene ne dole et rencressie in però che nui non siamo stati creduti et adiutati che, siandone stato creduto, non haverimo riceuto tal mancamento de reputatione et retrovarianose le cose in tali termini che rencresseria all'inimici. Pertanto pregamo et confortiamo le magnificentie vostre che li piaza far tale providimenti che possiamo valerne de queste nostre gente, che speramo ancora redure le cose in termini che piaceranno alle magnificentie vostre. Ex castris, ut supra.
Cichus.