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1847. Francesco Sforza a Boccaccino 1453 giugno 2 "apud Senigam".

Francesco Sforza informaa Boccaccino della perdita di Quinzano e Pontevico per essere stato preceduto dai nemici, mentre i suoi aspettavano il soldo. Cerchi di premere con chi riterrà perché si prendano presto i necessari provvedimenti e gli dice che a giorni passerà nel Bresciano. Da re Renato ha saputo che è in cammino e ha dato una copia della lettera a Angelo Acciaioli. Gli chiede di far avere con celerità a Roma e a Siena le lettere che allega.

Boccacino.
Como credemo debiate havere inteso li inimici hanno hauto Quinzano et Pontevico, che non è stato senza mancamento della reputatione nostra, et tucto è proceduto per haverce l'inimici anticipati nel uscir fora de xv dì, che, se fossemo stati cresi et adiutati et che avessimo potuto spazare le nostre gente a tempo, le cose sariano mò in altri termini et saressimo tanto inanti che daria da pensare all'inimici. Pur niente de manco quando ancora per quella signoria se fazano li provedimenti opportuni et che siamo adiutati, speramo fare delle cose che rencresseranno alli inimici et piacerà alla prefata signoria, et cossì [ 456v] ve confortiamo ad fare ogni opera et instantia cum chi ve parerà che li provedimenti se hanno affare se faxano cum tale prestezza che non habia a conseguire el fructo.
L'inimici sonno a Pontevico; nui semo qui appresso ad Senigha et tucta volta li nostri vengono giungnendo, et domane o l'altro se levarimo de qua et passarimo im Bressana, et qualche cosa speramo de fare, et de quanto sequirà ne sarete advisato.Nui havemo receuto una lettera da serenissimo re Renato della quale havemo mandato la copia ad messer Angelo Azayoli quale, secondo scrive, è in camino et viene via.
Ex castris, ut supra. Post datam. Vogliati mandare le alligate a Roma et ad Sena, ma vogliate mandarle cum tale presteza che non vadano cum la solita lenteza. Data ut supra.
Cichus.