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1863. Francesco Sforza a Benedetto de Curte. s.d.

Francesco Sforza rimprovera Benedetto de Curte quanto non fatto con gli altri per la provvista dei carri.

Benedicto de Curte.
Como tu hai inteso per nostre lettere nui havimo mandato ad Teseo il compartito delli carri de Piasentina, facto per Raffael Pugnello, et che tu inseme con loro dovessi provedere li carri per nui rechesti venessero subito ad Cremona. Tamen fino qui non havete facto niente, de che ne maravigliamo et dolemo de voi grandemente comprendendo nui chiaramente che al facto nostro voi havete poco (a).

(a) La missiva s'interrompe così perché le carte successive mancano.