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1872. Francesco Sforza al conte Stefano di San Vitale. (1453 giugno 6 "apud Senigam").

Francesco Sforza ordina a Stefano di San Vtale di non opporre pretesti alla richiesta di Luigi Romano di un carro per condurre il pane all'esercito ducale, considerata l'importanza di tale fornitura e tenuto presente che quest'anno si libereranno i sudditi dalla guerra e dai carichi che questa comporta. In simile forma si è scritto al marchese di Soragna.

Comiti Stefano de Sancto Vitali.
Se maravigliamo grandemente adducate raxone nì casone veruna in contrario alla requesta ve ha facto Aloysio de Romano, nostro famiglio, per parte nostra de uno carro per condurre il pane alo exercito nostro, considerato quanto è de importantia, chè senza vittualia non si gli pò stare, et che questo è l'anno in lo quale, mediante la divina gratia, libereremo li nostri subditi da tanta guerra et veniranno accessare chi da tante graveza et carichi occurreno de presente. Vogliati, adonqua, et cossì ve conmandiamo, per la fede et devotione portate ad nui et al stato nostro, subito, senza dilactione provedere alla satisfatione de questo carro in quella forma sarrete requesto dal dicto Aloysio, al qual volemo sopra de ciò crediati pienamente como ad nui medesimo, et senza alchuna contradictione exequati. Data ut supra.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit marchioni Soranee.