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1875. Francesco Sforza al podestà, al capitano e a Teseo. 1453 giugno 7 "apud Senigam".

Francesco Sforza avverte il podestà, il capitano e Teseo che manda da loro Luigi Romano, suo famiglio, e vuole che eseguano quanto da lui sarà detto circa i carri da mandare a Cremona.

Potestati, capitaneo et Teseo.
Mandemo lì Aluisio da Romano, nostro famiglio, presente exibitore, al quale havemo conmisso, vi dico, alcune cose cerca el facto delle carre da mandare a Cremona per condurre a Cremona per condurre el pane al nostro felicissimo exercito. Volemo che ac quanto ve (a) refirirà sopra de ciò crediati come a nui medesimi, et quello exequati subito et senza alchuna contradictione et exceptione, et in questo vogliati mostrare la fede et devotione vostra verso nui et le cose nostre in modo non ve sia ascripto niente de nigligentia. Data in felicibus castris nostris apud Senigam, die vii iunii 1453.
Cichus.

(a) Segue dirà depennato.