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1876. Francesco Sforza al podestà di Fiorenzuola. 1453 giugno 7 "apud Senigam".

Francesco Sforza ricorda al podestà di Fiorenzuola di avergli invano ordinato di arrestare Falameschia da Siena che ora si è rifugiato dai Correggesi con tutte le cose sue; il duca lo ammonisce che lui, podestà, pagherà del suo cavalli, armi e la roba che aveva Falameschia.

Potestati Florenzole.
L'altro dì te scrissimo che tu dovisti servare modo et via che tu pigliassi Falameschia da Sena, nostro famiglio, quale era in quello de Fiorenzola, (a) la qual cosa non solum l'habi facto, ma non ne hai facto resposta alcuna, di che ne maravigliamo et dolemo de facti toi. Però siamo advisati et certificati che dicto Falameschia s'è partito e fugito cum ogni cosa del suo dal canto de quilli de Correzo da poi che tu havessi la nostra lettera, et questo è proceduto per tua negligentia et pocha cura. Per la qual cosa volimo che sappii che omnino siamo deliberati et disposti che tu paghi del tuo tucti li cavalli et arme et robba che haveva esso Falameschia, dapoi che questo è seguito per tuo manchamento, como havimo dicto. Ex castris apud Senigam, die vii iunii 1453.
Nicolaus.
Ioannes.

(a) Segue nostro famiglio depennato.