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1886. Francesco sforza a Oldrado. (1453 giugno 11 "apud Senigham").

Francesco Sforza dice a Oldrado di aver saputo che a molti luoghi e ville parmensi sono stati concessi salvacondotti che consentono ai Correggesi di andare per il territorio facendo danni d'ogni sorta. Dispone, perciò, che non si rilascino salvacondotti e che ammonisca quelli di Torricella e di Guardasone di non richiedere salvacondotti dai nemici e infine lo informi dei luoghi provvisti di salvacondotti. Vuole, poi, sapere il motivo per cui ha liberato quelli di Casalpò.

Domino Oldrado.
Siamo advisati et certificati che a molti luoghi et ville del Parmesano sono concessi salviconducti, quali sonno disfatione di tutto il paese perché, sotto tale salviconducti quelli da Coreggio, nostri inimici, trancorrono il paese et fanno al pezo che se pò. Per oviare, aduncha, ac questi inconvenienti, ne pare et volemo debbiate provedere che a neuna villa o loco de Parmesana sia da mò inanzi più concesso salvaconducto alcuno.
Ammoniati ancora quelIi da Torrecella e da Guardasone che, per condictione del mondo, non debiano impetrare salvaconducto (a) daIi dicti inimici perché, se Ii impetraranno, nui gli faremo guerra, et advisatine come haverite facto et chi sonno quelIi luochi che hanno salvaconducto. Appresso havimo inteso che havete lassato andare quelIi da Casalpò et, se cussì è, non sapiamo a qual fine, però vogliatene advisare dela casone per la quale Ii haveti Iiberati. Data ut supra.
Iohannes.

(a) Segue Appresso havimo inteso depennato.