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189. Francesco Sforza a Pietro da Reggio 1452 febbraio 10 Milano

Francesco Sforza tranquillizza Pietro Reggio circa i denari che gli spettano, facendogli presente le difficoltà espresse dai Maestri delle entrate e dal tesoriere della città per la richiesta fattagli di averli a un minor prezzo di quello corrente e per l'ammontare della somma che attualmente possono concedere. Vuole che si accontenti dei denari che attualmente gli danno, certo che a breve verrà soddisfatto di tutto.

Domino Petro de Rezio.
Havimo recevuto una vostra, data a iiii del presente, et inteso la querela quale ne fati per quelli dinari che ve erano assignati. Al che, respondendo, dicimo che nostra ferma intentione è habiati el devere vostro, perché cussì rechedeva la fede et devotione vostra et la liberalità usata verso de nuy, advisandovi che ne havimo parlato cum li Maistri dele intrate et cum el thexorero de quella cità, quali dicono la difficultate procedere perché v(o)resti loro per minor pretio che non corre lì, et etiamdio voresti li dinari in maiore somma che non ponno dare de presenti. Et quantunche ogni honestà rengni dal canto vostro, ne pare, et cussì vi confortiamo et caricamo vogliati torre li dicti dinari al meglio che posseti, cioé im parte se non li possiti havere tucti ad uno tracto, certificandovi che, come è dicto, in breve restariti satisfacto. Et non ve maravigliati de questa dilatione, perché forsi li dinari sonno spesi in cose importante al stato nostro, per le quale non solum siamo certi sareti contenti siano spesi, ma etiamdio ne spenderisti deli altri, tanta è l'amore che ne portati. Data Mediolani, die x februarii 1452.
Cichus.