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1898. Francesco Sforza al podestà di Castell'Arquato. 1453 giugno 13 "apud Senigam".

Francesco Sforza rimprovera il podestà di Castell'Arquato per non aver provveduto che gli uomini di Gottolengo venissero pagati dai suoi paesani per il fieno dato alla gente d'arme.

Potestati Castri Arquati.
Se lamenta Ii homini nostri da Gottolengo che non ponno essere pagati dalIi homini de quella terra di dinari gli sonno obligati per lo feno dato ad nostre gente d'arme, anzi sonno menati per parole et dilactione; del che ne maravigliamo et rincressene quanto dir se possa, né podemo fare non se dogliamo de ti che non fazi altra executione.
Pertanto te caricamo et conmandiammo che, recevuta questa, debii stringere dicti homini a satisfare integramente ad esso da Gottolengo li denari de el dicto feno, siché più non habbiamo ad replicare per dicta caxone. Ex castris apud Senigam, die xiii iunii 1453.
Iohannes Giapanus.
Iohannes.