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1901. Francesco Sforza a Sceva de Curte (1453 giugno 9 Cremona)

Francesco Sforza si compiace con Sceva de Curte del comportamento avuto con l'ambasciatore e delle lettere che ha lette e intese; gli chiede di mostrare tali lettere all'ambasciatore.

[ 472v bis] Poliza.
Messer Seva, havete facto benissimo a servare li modi havete servato con questo ambaxiatore, et cossì in mandarne le scripture, le quale havemo tucte lecte et intese, et sonno tucte contra el stato nostro. Nuy ve scrivemo questa lettera adcioché la possiati monstrare o legere al dicto ambaxiatore, el quale, como havemo dicto lassarete andare facendolo acompagnare et, come dicemo nella lettera, l'hosteria pagarà pur luy perché meritaria esserli facto altro che questo, considerato che luy medesmo se ha rocto el salvoconducto. Data ut in literis.
A margine: Gasparo.