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1906. Francesco Sforza a Francesco di ser Antonio e a Francesco Maletta 1453 giugno 9 Cremona.

Francesco Sforza ordina a Francesco di ser Antonio e a Francesco Maletta di provvedere per poter pagare Antonio Tizon che non riesce ad avere da suo fratello, abate a Novara, i denari spettantigli e perché non si proceda contro di lui, ma invece contro l'abate per avere i denari con i quali si ripagheranno di quelli dati ad Antonio. Il duca vuole inoltre che Maletta provveda che Bartolomeo da Cremona abbia i cento ducati da dare ai bifolchi i nomi dei quali sono riportati in elenco.

Francisco ser Antonii et Francisco Malette (a). Antonio Tizon è venuto qui da nui, quale ne dice nullo modo poterse adiutare de quilli denari gli sonno assignati deI fratelIo abate ad Novarra, et contra lui dice non procederia mai de facto, (b) et cetera, come bisognarà, perché pure è renitente.
Pertanto volemo et ve strengimo et confortamo et caricamo, quanto possimo al mondo per vui, debiati, per quello modo ve parerà meglio trovare questi denari, se dovesti ben impegnare el vestito, delli quali spazati il dicto Antonio subito per modo possa mettersi impuncto. Et tu Francesco Malecta procedi contra el fratello (c) del dicto Antonio per modo habii quilIi denari, quali ne retenereti in cambio de quilIi dareti ad Antonio, il quale spazati subito. Cusì tu Francesco Malecta Cremone, 9 iuniii 1453.
provedi che Bartolomeo da Cremona habia subito quelIi cento ducati da dare alli bovulci.
Zanectus.
Iohannes.
Pro bobulcis.
Potestati Vidigulfi pro facto Ambrosii de Beltramo dicto Tempesta.
Potestati Marliani pro facto Iacobi Antoni de Alfei, capitano Martesane pro facto Guielmini Iohannis de Inzago et Cristofori de Costis da Melzo.
Castellano et commissario Melignani pro facto pro quatuor bobulcis qui aufugiunt et de novo aufugiunt. Provasius (d) Mazo da Sancto Iuliano, Romano de Bernardo de Vitali da Onero et Zannetto Cerruto da Mezana.
A margine: n.