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1950. Francesco Sforza rende noto la ragione per cui Gabriele da Narri si è recato da lui. 1453 marzo 26 Lodi

Francesco Sforza dichiara che Gabriele da Narri è andato da lui lamentandosi dell'accusa fattagli di essere andato dal duca su altrui sollecitazione per impetrare poi per sè l'ufficio delle bollette della città. Il duca vuole che si sappia che aveva promesso a Gabriele tale ufficio e aveva fatto anche la lettera di incarico e ora vuole che lo si investa di tale incarico da primo di aprile.

Dilecte noster Gabriello da Narry, venuto qua da noy, ne ha dicto, gravandose molto della imputatione gli hay facto, che, essendo mandato da noy per impetrare lo officio delle bolecte de quella nostra ciptà per ti, dice ha impetrato per luy stesso, escusandose non esser vero et che non l'averia facto, ma no anche pensato, subungendo molte et più raxoni, perché ne fa intendere non essere quello che te havesse voluto fare tale ingando. Per la quale cosa, trovandosi nuy già haverli promesso dicto officio et factaline fare lettera, dal che non se ne poteressimo trarre, se non con nostro mancamento, ti comectiamo et volemo che a questo kalende proxime de aprile debii assegnarli lo dicto officio et la tenuta d'esso, secundo el tenore d'essa nostra Iettera, non ostante le altre nostre Iettere a te scripte circa questa materia, sforzandote tu dal canto tuo de ben vivere et bene diportarte seco, a modo de boni parenti, perché ancora luy farà lo simile inverso de ti. Data Laude, die 26 martii 1453.

(a) Trovata tra ff 376t e 377r dove doveva essere trascritta. Allegato 6