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203. Francesco Sforza al commissario di Parma 1452 febbraio 14 Milano.

Francesco Sforza avverte il commissario di Parma dell'arrivo del podestà di Calestano con tre suoi maggiorenti per la vertenza sugli abitanti del luogo e i cittadini di Parma che hanno possedimenti a Calestano e che rifiutano di pagare i locali carichi perchè già pagato a Parma, con danno per il castellano di Vigolono. Il duca vuole che i maggiorenti che accompagnano il podestà non lascino Parma se prima il commissario non li costringe a pagare il castellano o dare idonea garanzia che avrà il suo salario entro quindici giorni. Ciò fatto risolva la vertenza al meglio.

Commissario Parme.
Nuy scrivemo al potestà de Calestano che debia vinire da vuy cum tri homini delli principali de quella terra per intendere quello gli voriti dire; et ad ciò intendiati la cagione perché li facemo vinire lì ad vuy, ve advisamo che fra li homini de Calestano et alcuni citadini de Parma quali hanno possessione suxo el territorio de Calestano, vertisse una certa differentia che li homini de Calestano voriano che quilli citadini de Parma hanno possessione lì contribuissero alli carichi occorenti ad Calestano, et quilli citadini dicono non dovere contribuire ad Calestano, allegando che contribuiscono ad Parma. La qual differentia, benché più volte ne habiamo scripto al dicto potestà de Calestano, nichilominus may s'è pututa diffinire et fin in quest'hora sta impendente; [ 51v] de che el nostro (a) castellano de Vigolono porta damno et detrimento assay perché deve havere una bona quantità de dinari del soldo suo, quale non pò havere, perché li homini de Calestano dicono spectare alli citadini et li citadini dicono spectare alli homini de Calestano, como dal dicto potestà haveriti piena informatione. Pertanto, deliberando nuy ch'el dicto nostro castellano sia pagato et habia il debito suo, vi committimo et volimo debiati astringere quilli tri homini da Calestano veneranno cul potestà, inanzi se partano da lì, ad satisfare el dicto castellano o ad dare idonea sigurtà et satisfarlo in termine de quindici dì; et facto questo volimo debiati intendere et diffinire questa diffirentia vertente fra li dicti citadini de Parma et homini de Calestano, como ve parerà rasonevele, siché non ne habiamo più querela, ma inanzi questi tri homini da Calestano se partano da vuy, dati expeditione ad questo facto rescrivendoci come haveriti facto.
Data Mediolani, die xiiii februarii 1452.
Cichus.

(a) Segue podestà depennato.