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21. Francesco Sforza a Giovanni Zabulo da Parma 1452 gennaio 3 Lodi.

Francesco Sforza ricorda a Giovanni Zabulo di Parma che, informato da Angelo Simonetta, consigliere e segretario ducale, che il duca voleva per la fine del mese da cinquecento a seicento pezze di panno delle quali gli aveva indicato l'uso e il prezzo, lo avverte che gli manda Tristano da Desio, suo famiglio, che gli rammenterà l'intera questione. Circa la somma cui ammontano si intenda con Angelo che gli farà le assegnazioni oppportune.

[ 7r] Iohanni Zabulo de Parma.
A questi dì passati te scripse de voluntà et consentimento nostro Angilo Simonetta, nostro consegliario et secretario, che volesse operare de recaptare da cinquecento, fine in seicento, peze de panno de lana et per lui fosti advisato dela sorte et del pretio d'esse et como noi li volivamo per tucto lo presente mese; el quale Angilo ne ha referito dela opera li hai facta fine mò, di che summamente te commendiamo. Et ad ciò possi cum più celerità ademplire questo nostro desiderio, mandiamo lì Tristano da Dexio, nostro famiglio, presente latore, informato ad plenum dela intentione nostra sopra questa fazenda, al quale havimo cummesso debbia intendersi cum ti per lo recapito de panni predicti et informarte anchora a boccha dela quantità del pretio et dele sorte che voleno essere, et insieme cum ti sollicitare el spazamento d'essi ad ciò li possiamo havere ala fine de questo mese, como desideramo per supplire ad certi bisogni nostri; al quale Tristano, che in ciò te dirà per nostra parte, presterai piena fede quanto ala persona nostra propria. Et de tucta quella somma che montarano li predicti panni, computata ogni spesa li havarai facta, volimo debbi indenderti col prefato Angilo il quale te farà fare le assignatione opportune in modo che remanerai integramente satisfacto et contento da noi. Laude, die iii ianuarii 1452.
Cichus.