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215. Francesco Sforza al commissario e al podestà di Parma 1452 febbraio 17 Milano

Francesco Sforza informa il commissario e il podestà di Parma di avere concesso la grazia a Veltro della Latta, riconferendogli i benefici, a eccezione della rettoria dell'Ospedale di San Lazzaro di Parma che riserva per sè. Circa le lamentele per la roba trafugata da diverse persone, tra le quali forse Giovanni da Fermo, economo ducale, che ha venduto e impegnato mobili di casa, vuole che il commissario e il podestà intervengano per le restituzioni, compresi i mobili venduti o impegnati da Giovanni e rimette a loro il compito di dare a Giovanni il salario per il tempo in cui fu economo.

[ 53v] Commissario et potestati Parme.
Nuy habiamo restituito et reducto alla gratia nostra domino Veltro dela Lacta, nostro Parmesano, et remessolo alla possessione de tucti li suoy beneficii, excepto le rectoria delo Hospitale de Sancto Lazaro di quella nostra cità la quale reservamo in nuy per certo bone respecto, como più ad pieno vederiti per le lettere nostre patente dela gratia che li havemo concesse. Pertanto volimo, et cussì vi committiamo che debiati servarli le predicte lettere et exequire quanto in esse se contiene; et perché quilli chi fanno per domino Veltro se sonno agravati qua da nuy che gli è trafugata de molta sua robba et occupata da diverse persone, item che per misser Iohanne da Fermo, nostro iconimo li è stato impignato et venduto del mobile suo de casa, volimo che contra quilli tali in chi se trova de questa robba procedati per ogni remedio opportuno et astrengati ad restituirgli ogni cosa. Et quello che ha impignato o venduto domino Iohanne, se non è proceduto perché non l'havesse altramente el modo de farse le spese, fatelo restituire ad misser Veltro per quello medesmo precio che era impignato o venduto. Denique remettiamo ad vuy che taxate et limitate el dicto misser Iohanne quello salario che vi parerà rasonevele et honesto per lo tempo che è stato lì per iconimo per fin al dì che li saranno presentate dicte nostre lettere, et cussì faritili satisfare intregamente de tucto quello deve havere. Data Mediolani, die xvii februarii 1452.
Cichus.