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216. Francesco Sforza a Giovanni da Fermo (1452 febbraio 17 Milano)

Francesco Sforza informa Giovanni di Fermo, economo ducale, di aver riammesso nei suoi benefici, tranne la rettoria dell'Ospedale San Lazzaro, che si è riservata per sè, Veltro della Latta, come apprenderà da lettere patenti. Lo riammetta, quindi, nei suoi benefici e gli restituisca ogni suo bene. Quanto a lui, ha ordinato al commissario e al podestà di dargli quanto gli spetta del salario.

Domino Iohanni de Firmo, iconimo nostro Parme.
Nuy havimo restituito et reducto alla gratia nostra domino Veltro dela Lacta, nostro Parmesano, et remesselo alla possessione delli suoy beneficii, excepto la rectoria de l'Hospitale de Sancto Lazaro, la quale reserviamo in nuy per certo bon respecto, como più ad pieno intendiriti per le nostre patente lettere dela gratia che li havimo concessa.
Pertanto volimo et vi committiamo che subito debiati admettere et indurre el dicto domino Veltro, o suy messi, alla possessione deli dicti beneficii, excepto ut supra, et assignarli liberamente ogni cosa del suo mobile et immobile, et denique exequiati quanto se contiene in esse nostre lettere. Al facto del vostro salario ultra le spese per quello tempo seti stato lì, nuy havimo commisso al nostro commissario et potestà nostri lì che ve fazano la debita limitatione et satisfare de tucto quello doveriti havere. Data ut supra.
Cichus.