Registro n. 14 precedente | 220 di 1952 | successivo

220. Francesco Sforza al luogotenente di Piacenza (1452 febbraio 18 Milano)

Francesco Sforza vuole che il luogotenente di Piacenza intervenga perché si realizzino le promesse fatte a Franceschino da Alberto Scotti delle lire ottantaquattro,di cui erano debitori gli uomini di Vigolono; da Lazzarotto Scotto di lire settantaquattro e soldi tredici e da Stefano da Niceli di lire trecentoventicinque dagli uomini di Niceli e Pelli. Tali denari il luogotenente li dia a Taddeo dal Verme.

Locuntenenti Placentie.
Promise altre fiate el conte Alberto Scotto de dare a Franceschino, nostro familio, libre octantaquatro, di quali erano debitori li homini suoy de Vigolono. Gli promise etiandio Lazarotto Scotto de dargli fin a Natal passato libre septantaquatro et soldi tredece, similmente Sthefano da Niceli gli promise de dargli libre trecento vintecinque per li homini da Niceli et de Pelli, et may non gli li dedino. Et perché li dicti dinari sonno assignati et perteneno al spectabile Thadeo dal Verme, nostro conductero, ti committiamo et volimo provedi che li dicti dinari omnino siano numerati et exbursati al dicto Thadeo. Volimo etiandio che mandati per Antonio da Niceli et per quatro deli homini de GrapalIo et provede che fazano el dovere ad esso Thadeo de tucto quello ha promesso el dicto Antonio per quilli de Grondono et quello denno dare quilli de (a) Grapallo. Data ut supra.
Cichus.

(a) Segue Grondono depennato.