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223. Francesco Sforza a Giacomo del Carretto 1452 febbraio 18 Milano

Francesco Sforza ripete a Giacomo del Caretto la ingiunzione di andare con cavalli e famigli a casa sua, senza correre un giorno in un posto e un giorno in un altro sollevando lagnaze ovunque.

Strenuo Iacobo de Caretto.
Ne maravigliamo che tu non sii andato ad stare cum li toy cavalli et famigli ad casa tua, come nuy te fessimo dire; anzi per le grande lamente havimo delli facti tuoy da molte persone, tu vay scorendo ogi in una villa et domane in un'altra, et gravando et dando spesa alli homini nostri che, quando l'habiamo inteso, n'è summamente dispiaciuto.
Pertanto vogliamo, et expresse te commandiamo che, visis presentibus, tu te debie levare de lì dove tu sey et vadi ad stare ad casa tua, come te è stato ordinato et comandato, altramente li provederimo in modo che te parerà havere facto male ad non havere obedito. Data Mediolani, die xviii februarii 1452.
Cichus.