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231. Francesco Sforza a Giovanni Ludovico, marchese Pallavicino. 1452 febbraio 21 Milano

Francesco Sforza ricorda a Giovanni Ludovico, marchese Pallavicino, di dovere risarcire Antonello da Piacenza per i porci sottratti a lui e ai suoi consorti per contrasti con Otto da Mandello. Provveda che Antonello e i suoi siano pagati per la metà e il rimanente si determini per via di ragione.

Domino Iohanni Lodovico, marchioni Palavicino.
Altre volte ve havimo dicto nostra intentione essere che omnino sia restorato el strenuo cavalliero misser Antonello da Piasenza delli porzi tolti a luy et alli suoy consorti, per le differentie haviti havute cum il spectabile misser Octo da Mandello; et bene se maravigliamo che non l'habiati facto. Siché, per chiarirve al tucto la mente nostra, deliberamo expressamente ch'el sia satisfacto. Provedeti adoncha fra vuy et qualunqua per la mità che luy et li suoy in spetialità siano satisfacti, et postea fra vuy se determini la diffirentia per lo mezo della rasione. Et circha questo portative cum tal effecto che più non habiamo casione scrivervi sopra ciò, perché non è rasionevele, né volimo che per vostre differentie el dicto misser Antonello patischa damno o detrimento. Data Mediolani, die xxi februarii 1452.
In simili forma scriptum fuit, mutatis mutandis, (a) domino Octoni de Mandello.
Cichus.

(a) mutatis mutandis in interlinea.