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283. Francesco Sforza al referendario di Parma 1452 marzo 1 Milano.

Francesco Sforza informa il referendario di Parma che Niccolò da Cavirano ha verificato la mancanza di Battista Sabelico, già commissario lì, che gli aveva ordinato una certa quantità di frumento e di vino per la compagnia di Francesco da Thiano, allora connestabile, omettendo nel mandato fattogli, trenta brente di vino al prezzo di ventitrè soldi la brenta. Il duca vuole che, accertata l'omissione, gli si saldi il prezzo di quelle trenta brente di vino.

Referendario Parme.
Pare, segondo ne significa Nicolò da Cavirano, nostro citadino de quella nostra cità, che, havendo già più dì luy dato per comandamento et ordine de misser Baptista Sabelisco, commissario olim de quella nostra cità, certa quantità de frumento et vino alla compagnia de Francesco da Thiano, tunc nostro conestabile, et havendogli esso domino Baptista facto el mandato del frumento et vino havia dato, nunc trova essergli sequito [ 71r] errore, cioé che neI dicto mandato manchano brente trenta de vino ad raxone de soldi vintitri per brenta; et questo dice posser mostrare chiaramente, come da luy intenderay. Pertanto, parendo ad nuy sia debito et honesto che, essendo come Nicolò dice, esso non debia supportare questo damno, te commettimo te informi dilligentemente de questo facto, et constando ad ti che nel dicto mandato sia sequito questo errore de brente trenta de vino, volimo provedi el sia facto contento et satisfacto de queste brente xxx, come è stato delle altre, ad ciò che ad torto non patisca questo damno. Data Mediolani, die primo martii 1452.
Zanetus.
Cichus.