Registro n. 14 precedente | 303 di 1952 | successivo

303. Francesco Sforza ad Angelo Lombardo, capitano del divieto dell'episcopato di Cremona 1452 marzo 3 Milano.

Francesco Sforza vuole che Angelo Lombardo, capitano del 'deveto' dell'episcopato di Cremona, convinca Giacomazzo da Novi a permettere a Enrico Matto, uomo d'arme, di sposare una sua figlia. Qualora Giacomazzo insistesse, gli si vieti di dare sua figlia a altra persona senza licenza ducale.

[ 75r] Angelo Lombardo, capitaneo devetus episcopatus Cremone.
Henricho Matto, nostro homo d'arme, ne dice che elIo s'è affratellato cum Bartholomeo da Sorexina, et che lo dicto Bartholomeo è contento dargli una sua sorella per mogliere, ma Iacomazo de Novi, suo patre, pare non ne sia ben contento. Et perché nuy havimo caro dicto Henrico, et Tristano, nostro figliolo, gli porta amore singulare, per rispecto alla sua fede et virtù, vogliamo che tu conforti et preghi dicto Iacomazo et persuadergli voglia romagnire contento ad dare sua figliola al dicto Henricho; la qual cosa ad nuy sarà molto grata et faranne piacere assay. Et se pur dicto Iacomazo fosse pertinace ad non voler dare dicta sua figliola al predicto Henricho, vogliamo che tu li comandi che per quanto ha ad cara la gratia nostra, non la debia maritare, né darla ad persona che viva senza nostra licentia et comandamento. Data Mediolani, die iii martii 1452.
Zaninus.
Cichus.