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319. Francesco Sforza a donna Luchina dal Verme 1452 marzo 8 Milano.

Francesco Sforza chiede a Luchina dal Verme che, accertata la verità sul credito di cinquanta lire di Africa, donna di Antonio, suo cancelliere "expenditore," imprestate a Bernardo Pigozzo da Castel San Giovanni, faccia in modo che detta Africa abbia la detta somma.

[ 80v] Domine Luchine de Verme.
Pare, secondo havimo inteso, che la Affrica da Pesaro, femena de Antonio, (a) cancelliere, nostro expenditore, debia havere da uno Bernardo Pigozo da Castello San Iohanne, vostro subdito, libre cinquanta a luy date in conservatione, o prestito, come intendiriti dal fratello della dicta Affrica, exhibitore presente. Pertanto, parendo ad nuy non sia honesto, né rasonevele che essa perda li suy dinari, ve confortamo et carichamo vogliati mandare et provedere che essa Affricha sia satisfacta, facendo ministrare al fratello d'essa Affricha, quale vene per questa casone, raxone summaria contra el dicto Bernardo per modo che, facti veritate inspecta, el sia satisfacto. Data Mediolani, die viii (b) martii 1452.
Zanetus.
Iohannes.

(a) Segue da Pesaro depennato.
(b) In A viiii con l'ultimo i depennato.