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330. Francesco Sforza ad Andrea della Stufa, luogotenente di Parma 1452 marzo 10 Milano.

Francesco Sforza risponde a Andrea della Stufa, luogotenente di Parma circa la controversia tra Pietro Maria Rossi e Stefano di San Vitale, informandolo che si è incontrato con Pietro Maria che ha convenuto di restituire a Stefano le sue bestie; il duca vuole che entrambe le parti diano garanzia di stare a quanto il luogotenente sentenzierà, il che avverrà al più tardi la prossima Pasqua.

Spectabili viro Andree dela Stufa, dilecto locuntenenti nostro Parme.
Dilecte noster, per resposta de quanto ne haviti scripto in la diffirentia vertente tra Petro Maria et il conte Sthefano, ve advisamo che havimo parlato circha ciò cum predicto Petro Maria quanto bisongna, et siamo remasti in questa conclusione ch'esso Petro Maria subito, ad ogni vostra rechesta, debba relaxare le bestie al conte Sthefano senza spesa alcuna, et che debano dare sigurtate l'una parte et l'altra in vostre mane de stare a raxone et fare quanto sarrà sententiato per vuy, al quale havimo comettuta questa (a) diffirentia. Et cussì ve la comettiamo et carichamo che la definiati da qui a Pasqua (b) prosime che vene ad tardius, intendendo che questa relaxatione de bestie se facia senza preiuditio delle rasione d'esso Petro Maria. Ve mandiamo introclusa la lettera quale scrive esso Petromaria per la restitutione delle bestie. Data Mediolani, die x martii 1452.
Cichus.

(a) Segue causa depennato.
(b) Segue et cussì ve la comettiamo et carichamo che la deffiniati depennato.