Registro n. 14 precedente | 332 di 1952 | successivo

332. Francesco Sforza ad Andrea della Stufa, luogotenente di Parma 1452 marzo 11 Milano.

Francesco Sforza informa Andrea della Stufa, luogotenente di Parma, che il vescovo locale e Pietro Maria Rossi sono arrivati a un compromesso per la vertenza sulle due ville di Casasca e di Pagazzano, affidata a Martino Caratto da Lodi, ma che, per indisposizione di Martino, non si può portare a termine la vertenza. Il duca quindi gli ordina di andare dal vescovo con le lettere di credenza chiedendo una proroga di tre mesi del compromesso o di farne uno nuovo nei termini del precedente, annullando o sospendendo la clausola voluta dal vescovo.

Spectabili viro Andree della Stufa, dilecto locuntenenti nostro Parme.
Havimo inteso como de una diffirentia, quale pare vertischa fra el reverendo (a) misser lo vescovo lì et lo magnifico Petromaria Rosso de doe ville, nominate l'una Casacha et l'altra Pagazano, ne è facto per ambi duy compromesso et comissione in misser Martino Caratto da Lode; il che ne è stato più accepto che se havessero proceduto per via de litigi, o altra più rencrescevele. Et perché, secondo intendimo, mò dicto misser Martino non pò dare opera de presente ad vedere et terminare questa tal diffirentia per casone de una sua infirmità, che non è anchora in tale convalescentia che li potesse actendere, et havend(o) nuy molto caro che questa tale diffirentia transisse cum minor spesa et se terminasse più brevemente fosse possibile, volimo ve debiati retrovare col prefato misser lo vescovo, presentandoli queste nostre lettere da credenza et lo confortariti et pregariti per nostra parte che, siando honesto per la casone sopradicta, che lo compromesso facto in lo predicto misser Martino sia prorogato, che li piacia, in nostra comtemplacione, prorogare el termine del dicto compromesso, aut de novo, segondo la forma del'altro, compromettersi; la quale prorogatione e vero termine de compromesso, secondo intendimo, non voria essere mancho de mesi tri, ad ciò ch'el dicto misser Martino habia el tempo de fortificarsi, et deinde adtendere et terminare la causa a luy commessa, annullando el comandamento penale facto per la signoria sua al prefato Petro Maria, overo suspendendolo per tucto el termino del compromesso in quella forma se contene in l'altro compromesso. Il che facendo, como speramo, rendasi certa la signoria sua che ad nuy sarrà molto grato et acepto. Data Mediolani, die xi martii 1452.
Iohannes.

(a) Segue monsignore depennato.