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337. Francesco Sforza a Giorgio de Madiis, podestà di Platina. 1452 marzo 12 Milano.

Francesco Sforza comanda a Giorgio Madi, podestà di Platina, di intervenire perché il famiglio Giovanni da Udine abbia, per por fine alla controversia, da Marco di Oprandi di Platina i dieci ducati convenuti e lui restituisca a Marco ogni cosa avuta, eccetto vino e carne salata.

Georgio de Madiis, potestati terre Platine.
Georgio, credevamo che la differentia fra Iohanne da Udeno et Marcho di Oprandi de quella nostra terra, fosse aconza et che più noy ne havessemo affano, havendo nuy ad l'uno et ad l'altro dechiarato la intentione et voluntà nostra; mò è de novo tornato ad nuy Marcho, presente exhibitore, quale se lamenta che Iohanne non gli vole restituire le cosse soe, pagando luy li dece ducati, como una volta havemo chiarito et ordinato; de che havemo havuto despiacere. Pertanto te commettemo et volimo che, pagando Marcho ad Iohanne da Udine, nostro famiglio, [ 85r] ducati dece, provedi che Iohanne predicto gli restituischa ogni cossa del suo havesse havuto integramente, excepto il vino et la carne salata quale havesse havuto, la quale carne salata et vino volimo remagni ad Iohanne. Questa è la volontà nostra, quale provedi sia exsequita. Et se Iohanne da Udine fosse (in) contradictione alcuna ad questo, monstragli questa nostra lettera perché il non lo facendo, per questa gli faremo venire voglia de farlo. Data Mediolani, die xii martii MCCCCLII.
Iohannes.