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34. Francesco Sforza agli Anziani, ai presidenti agli affari di Parma e ai sindacatori deputati 1452 gennaio 4 Lodi.

Francesco Sforza informa gli Anziani, i presidenti agli affari della comunità di Parma, e i sindacatori deputati a sindacare Lancillotto da Figino che Baldassarre de Curte, liberatosi dagli impegni per gli incanti dei dazi a Piacenza, può andare da loro per dare la sentenza circa meriti o demeriti di Lancillotto. Vuole che i cittadini eletti a ciò diano a Baldassarre le informazioni che hanno in modo che egli possa emettere la sentenza secondo ragione.

[ 10r] Antianis, pressidentibus negotiis comunitatis civitatis Parme, sive sindicatoribus deputatis ad sindicandum Lancelottum de Figino.
Per nostre littere date Laude a xxvii del mese proxime passato, responsive ad alcune vostre circha el facto de Lancilotto de Figino, ve scripsemo che mandarissimo misser Baldaserra da Curte, nostro sindicatore, per essere una cum vuy al sindicato de dicto Lancelotto; ma perché era occupato circha l'incanti delli datii de Piacenza, non è potuto vinire fina mò. Nunc autem, vene là cum commissione da nuy de essere cum vuy ad examinare dicto sindicato et darne quella sententia che rechiederà li meriti, o demeriti, del dicto Lancilotto el quale, como haveriti bene inteso, havimo remosso delà. Serriti adoncha cum dicto misser Baldaserra et gli dareti quella informatione e processi haveriti formati contra luy, acioch'el se ne possa proferire quella sententia e iudicio che vorà la rasione. Laude, die quarto ianuarii 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.