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36. Francesco Sforza a Cosimo de Medici 1452 gennaio 5 Lodi.

Francesco Sforza risponde a Cosimo de Medici di aver ricevuto da Angelo Acciaioli al suo arrivo in Francia lettere dirette al suo ufficio dalle quali intenderà quanto è successo. Gli chiede di voler dare a Orfeo le cose che gli ha richiesto, dopo aver deciso di non fare la spesa per l'imperatore, della cui venuta nulla si sa. A Orfeo dia anche i cento ducati pagati per il duca.

[ 10v] Magnifico Cosmo.
Magnifice tanquam pater carissime, havemo recevuto vostra littera de dì 23 del passato, et inteso quanto scriveti dicemo che, alle parte d'essa lettera, per altre ve responderemo.
Nuy havimo havuto littere de messer Angelo Aciaioli de quanto ha sequito dellà da poi che fu zonto directive al vostro offitio; siché non me extendo altramente per questa perché per esse littere intenderiti quanto è successo. Bene vi preghiamo vi piaza spazare Orfeo de quelle poche cose ve ha richesto da nostra parte et che possa expeditamente ritornare cum esse, perché havemo deliberato non fare quella spesa volevamo fare per la vinuta de l'imperatore, poychè non vene: se pur venerà, non mancharà de farla. Siché iterum vi preghiamo et strengemo quanto possemo che vi piaza far dare ad Orfeo quelle cose gli havimo scripto et dargli anchora quelli cento ducati ha paghati per nuy, et toglietivili poi de quelli là, o voleti vi faciamo respondere de altritanti qua, che farimo bono pagamento, o voreti qua o voreti là. Ex civitate nostra Laude, die v ianuarii 1452.
Cichus.