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367. Francesco Sforza al referendario di Parma. 1452 marzo 17 Milano

Francesco Sforza riferisce al referendario di Parma quanto saputo dagli ambasciatori di quella comunità sul fatto che degli abitanti del contado o del vescovato di Parma si sono separati dai loro comuni e ville e nel pagamento della composizione, e nei carichi occorrenti, con danno di comuni e ville e che molti comuni del vescovato hanno diminuito o si sono sgravati dal pagamento del sale, specie dal tempo della tassa di Matteo de Georgi. Il duca ordina al referendario che con il luogotenente di Parma, Andrea della Stufa, si informi di ogni cosa e provveda che né la comunità cittadina, né villa o luogo del vescovato abbia legittima ragione di lamentarsi.

Nobili viro dilecto referendario nostro Parme.
Per li ambassadori de quella nostra comunità ne è stato significato che alcuni villici et rurali del contado, sive vescovato de Parma, per diversi et varii modi se sonno seperati et devisi dalli loro comuni et ville, cussì nel pagamento della compositione, como etiamdio in li altri carighi occorenti, che redonda in grave damno et preiuditio delli dicti communi e ville, como loro [ 92r] dicono. Item ne hanno pregato li predicti ambassiatori che sonno molti comuni et luoghi de quello vescovato de Parma quali da uno tempo in qua sonno diminuiti et sgravati nelli pagamenti del sale, et maxime dal tempo dela taxa del sale de misser Mathio de Georgiis in qua, et che, non obstante alcune diminutione o detractione, vogliamo ordinare che pagano segondo che forono tassati al tempo della tassa del dicto misser Mathio. Il perché, aciochè le cose passano senza iniuria de veruno, volimo et te commettimo che cum participatione del spectabile Andrea della Stufa, nostro locotenente lì de Parma, ve informate dilligentemente de quanto è sopradicto, et demum providiati che né quella nostra comunità de Parma, né altre ville, o luochi del vescovato d'essa, né virune singulare persone habiano legiptima casione lamentarse. Data Mediolani die xvii martii 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.