Registro n. 14 precedente | 377 di 1952 | successivo

377. Francesco Sforza a Melchione da Rimini. 1452 marzo 19 Milano

Francesco Sforza informa Melchione da Rimini di aver parlato con gli ambasciatori di Parma circa gli alloggiamenti degli uomini d'arme di Alessandro, suo fratello, tolti dal luogotenente di Parma, e che detti ambasciatori hanno promesso che provvederanno ai loro alloggiamenti. In merito al lasciapassare di Gandolfo per i "cavalleri" per la tassa dei cavalli, gli precisa che il luogotenente ha fatto bene, perché non ha rotto il salvocondotto, ma li ha imprigionati per un motivo diverso.

Prudenti viro Melchioni de (a) Arimino.
Inteso quanto ne hay scripto per tue lettere te respondimo et primo, alla parte delli logiamenti che per lo locotenente nostro de Parma sonno stati tolti ad quilli homini d'arme de Alexandro, nostro fratello, che de ciò ne havemo parlato cum li ambassiatori della dicta nostra cità de Parma perché ne pariva cosa mal facta, et hanno resposto che, como saranno ad Parma, provederanno che dicti homini d'arme [ 94v] haveranno logiamento. Alla parte del salvoconducto rocto per el prafato nostro locotenente ad quilli delli cavalleri, qual gli havia facto Gandolfo solamente per el facto della taxa delli cavalli, dicemo (b) che ha facto molto bene et non gli ha rocto niente el loro salvoconducto, perché gli ha destenuti et molestati per altra casone che de tasse de cavalli. Siché, havendo essi salvoconducto per le tasse de cavalli et essendoli dato impazo per altra casone, non se ponno lamentare che gli sia rocto el loro salvoconducto. Data Mediolani, die xviiii martii 1452.
Marchus.
Iohannes.

(a) Segue Marliano depennato.
(b) dicemo ripetuto.