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392. Francesco Sforza a Teseo da Spoleto, cancelliere e commissario sopra gli alloggiamenti dei cavalli a Piacenza. 1452 marzo 22 Milano

Francesco Sforza informa Teseo da Spoleto, commissario sopra gli alloggiamenti dei cavalli in Piacenza, di aver concesso licenza a Stefanino da Romanino e a Testa di andare dal marchese di Mantova, generale luogotenente ducale, per trattare con lui, Chiede di avere notizie sui muratori di Cemote che sono stati derubati.

[ 99r] Nobili viro Thexeo de Spoleto, cancellerio et commissario super alogiamentis equorum Placentie, dilecto nostro.
Theseo, perché havimo concessa licentia ad Sthefanino da Romanino et el Testa de partirse da vuy et andarse ad conciare cum lo illustre signore misser lo marchexe de Mantoa, nostro carissimo cusino et generale locotenente, volimo che quilli logiamenti delli dicti Sthefanino et Testa, quali remaneranno vacuy, li reservi per nuy et non ne assingni veruno per uno solo cavallo ad persona del mondo senza nostra licentia, salvo che ad misser Bartholomeo delli Quarteri, al quale siamo contenti che ne daghi d'essi logiamenti per cinque cavalli. Et perché dicto Sthefanino et Testa dicono volere andare ad Mantoa per haver dinari per metterse im punto, et che gli vogliamo lassare li suoy logiamenti per alchuni dì finché receveranno dinari, siamo contenti che per alchuni dì gli lassi dicti logiamenti cum questo che, recevuta la presente, comandi alli homini gli respondano della tassa non gli responda più de cosa veruna. Ulterius, perché non ne hay may advisato chi sonno quilli che robarono quilli muratori de Cemote, che ne maravigliamo molto delli facti tuoy, et ne pare che staghi lì per uno pezo de lingno, pertanto vogline subito, recevuta questa, avisarne de questo secondo che per altre nostre te havimo scripto, et cussì ne advisa delli logiamenti che restaranno vacuy, de quilli delli dicti Sthefanino et Testa, assignandone per cinque cavalli al dicto misser Bartholomeo, come è predicto. Mediolani, xxii martii 1452.
Marchus.
Iohannes.