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408. Francesco Sforza al vicario del vescovo di Piacenza. 1452 marzo 28 Milano

Francesco Sforza sollecita il vicario del vescovo di Piacenza a sentire fra' Benedetto, eremita di Vigonzone, che desidera ottenere certa grazia dal papa, al quale il duca aveva scritto; tramite Nicodemo, segretario ducale, il Papa chiede di sapere di che condizione fosse, che vita facesse e poi le informazioni siano mandate al Vicecamerlengo.

Venerabili viro dilecto nostro domino vichario reverendi domino episcopi Placentie.
Havendo fra' Benedecto, heremita de Vigonzono, voluntà de obtenere certa gratia dalla sanctitate de nostro Signore, scripsimo nuy in sua comendatione, ale quale nostre littere ha facto respondere la Sanctità sua per Nicodemo, nostro secretario, che la voria havere piena informatione da vuy della domanda che fa dicto fra' Benedecto et di que conditione et de qual vita c'è. Il perché, desiderando nuy ch'el dicto fra' Benedecto ottenga l'intento suo, vogliamo che mandiati per luy et che intendiati perfectamente la domanda ch'el fa, et deinde, la dicta domanda, posta in scripto, mandaritila al reverendo monsignore misser vescovo Vicecamerlengo, et etiam, per vostra littera, informariti la sua reverenda persona della vita et virtù sue, et similmente ne advisati esso Nicodemo, ad ciò possano informare la predicta Sanctità del tucto et referirgli, segondo che quella gli ha ordinato. Data Mediolani, die xxviii martii 1452.
Bonifacius.
Iohannes.