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427. Francesco Sforza al luogotenente di Piacenza e al cancelliere ducale Teseo da Spoleto, 1452 aprile 4 Milano.

Francesco Sforza vuole che il luogotenente di Piacenza e il cacelliere Teseo da Spoleto provvedano che Colleoni e i suoi compagni abbiano le tasse loro spettanti e che Teseo provveda per il riparo e strame per i cavalli che Colleoni comprerà dal presente mese in poi.

Nobilibus viris locuntenenti Placentie et Thexeo de Sploleto, cancellario, nostris dilectis.
Perché el magnifico Bartholomeo Coglione ne dice che da molti luoghi nostri de Piasenza non pò havere la satisfatione et debito suo delle tasse, del che luy et li suy compagni ne supportano grande detrimento et damno, pertanto vi committiamo et volimo che debiati provedere per qualuncha remedia et via vi parerà expediente et necessario che gli sia facto integramente il dever suo, constringendo caduno debitore d'esse tasse a pagarle expeditamente, siché esso magnifico Bartholomeo non habia a supportarne più damno, né fare più lamenta, la quale ne seria pur assay molesta. Data Mediolani, die iiii aprilis 1452.
Appresso volimo che tu, Thexeo, faci dar (a) stantia et strame a tucti quilli cavalli novi che comprarà el prefato magnifico Bartholomeo aciochè se possano allogiare. Data ut supra. Intendendo solamente coverto et strame per quilli cavalli che comprarà dal principio de questo presente, inanzi. Data ut in littera.
Bonifacius.
Iohannes.

(a) Segue sententia depennato.