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455. Francesco Sforza a Gabriele Giapano di Piacenza. 1452 aprile 13 Milano

Francesco Sforza, intendendendo ricambiare quanto l'ambasciata del re de Barberia gli ha donato dopo la sua visita, vuole che Gabriele Giapano di Piacenza gli mandi l'astore che ha e qualche bracco da sparviero, e lo informi come averne altri; e del tutto dia immediata notizia al messo che gli manda. Ha scritto in simile forma alle persone riportate nell'allegato elenco.

[ 116v] Nobilis ac strenuo dilecto nostro Gabrieli Giapano de Placentia.
El serenissimo re de Barbaria de presente ne ha mandato una honorevole ambassaria, la quale, poy la visitatione, ne ha presentato decentemente dele cose de là et anche facto de bono proferte assay per parte del dicto Re. Il perché, volendone nuy etiam gratificare cum la sua Mayestà per la via de qualche presente, et trovando nuy che niuna altra cosa gli è più grata et accepta gli potrissimo mandare che qualche astori o brachi da sparavero, te confortiamo et caricamo per nostra singulare complacentia, che tu ne vogli mandare quello astore che tu hay et etiam qualche bracho da sparavero, et ultra ciò, advisane per qualche modo o via ne potrisimo havere dell'altri. Et perché la cosa exegisse cellerità, voglice, per lo presente portatore, avisare et mostrare effecto de questa cosa, la quale ne sarrà più grata che non poterissimo dire, né scrivere. Data Mediolani, die xiii aprilis 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.
In simili forma, mutatis mutandis, scriptum fuit infrascriptis, videlicet: domino Francisco de Landriano; domino Lanzalotto Vicecomiti; domino Iohanni de Fredericis, quondam Todeschini; domino Filippo Bonromeo Arrone, comiti; domino Petromartiri Vicecomiti; domino Augustino de Becharia, militi; domino Bartholomeo Vicecomiti, militi; domino Filippo Vicecomiti, militi; capitaneo Lomeline; locuntenenti Parme; capitaneo destrictus Alexandrie; capitaneo Clastigii; capitaneo Galerate; domino Petropaulo, capitaneo Marthesane.