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46. Francesco Sforza al referendario di Piacenza 1452 gennaio 6 Lodi.

Francesco Sforza dice al referendario di Piacenza che, in osservanza dei capitoli e della concessione che ha con quella comunità, non vuole si incantino i dazi della macina e della stadera, contrariamente a quanto scrittogli da lui e dai Maestri delle entrate.

[ 13r] Referendario Placentie.
Non obstante littere quale te fussero scripte per parte nostra o deli Maistri dele nostre intrate che dovesti incantare el datio della macina et della stadera in quella nostra cità, non di meno, per observatione delli capituli e concessione quale havimo cum quella comunità, non volimo per modo alcuno che li dicti datii della mancina e stadera habiano loco, anzi, volimo et te committimo che debbi desistere dallo incanto d'essi, como etiarndio te scripsemo per nostre littere date Laude, die xiiii del passato. Exequirai adoncha questa nostra intentione, omni exceptione remota, reiectis etiam omnibus aliis litteris in contrarium scriptis. Data Laude, die vi ianuarii MCCCCLlI. Ser Iacobus.
Cichus.