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465. Francesco Sforza al referendario di Piacenza e a Matteo de Tabernis, commissario locale. 1452 aprile 14 Milano

Francesco Sforza scrive al referendario di Piacenza e a Matteo Taverna, locale commissario, perché si faccia chiarezza anche su quanto si è fatto per il passato circa quelli di Compiano e della valle dell'Abbadia che asseriscono non dovere prendere sale e mai lo faranno, mentre il duca sa che nel passato è avvenuto il contrario, e si precisi in quale tempo lo si fece e in che quantità. Se in dette località ci sono ufficiali e persone che si adoperarono per fare prendere sale, il duca vuole che con la massima cautela, si mandino da Angelo Simonetta e, sempre con la medesima avvertenza, Matteo vada in quei lughi per indagaresu quanto asserito.

Nobilibus viris referendario nostro Placentie et Matheo de Tabernis, commissario nostro ibi.
Perché quilli da Compiano, et cussì della valle del'Abbadia pur stanno in oppinione che non debiano levare el sale, affirmando che non levaranno may, et nuy gli havemo risposto quello che ti, Matheo, hay dicto qui ad Angelo Simonetta, nostro consigliero, cioé che veramente hanno contribuito per altri tempi et levato del sale, disponendo nuy che de questo se ne habia la debita chiareza, volimo et vi comandiamo expressamente che ve studiati de presente et faciati ogni opera de havere la verificatione et chiareza per la quale vengna ad constare de sale altre volte levato per li homini, cussì de Compiano, come della Valle dell'Abbadia, facendo tucte quelle invistigatione et inquisitione cum quilli honesti et secreti modi che pareranno meglio alle prudentie vostre et interponendoli ogni industria et diligentia per atrovare la dicta chiareza, [ 119r] oltra quello che say ti, Matheo, la qual chiareza sia tale che basti, cioé, quando levarono et quanto, in quali tempi et a che modo, non li lassando manchare cosa alcuna che vi sia possibile a fare, et del tucto volimo che ne advisati a compimento. Et ulterius, perché siamo informati che lì se retrovano offitiali et persone che altre volte se sonno operati in fare levare li dicti homini, et che ne fanno dare informatione, volimo che vi informati dillìgentemente de queste tale persone et le faciati vinire qui da nuy, de presente, ma cussì descretamente et secretamente et cum tale ordine, che niuno sapia, né possa intendere che vegniano qui, né per qual casone, aciò non ne segua subornatione alcuna, né loro ne habiano may carico, perché li faremo tenere secreti, ordinando che faciano capo al dicto Angelo. Et per havere vuy la informatione dicta de sopra, volimo che ti, Matheo, s'el te pare, vadi alli dicti luochi per invistigare meglio la cosa, ma cum tal modo che non se sapia la casone del tuo andare, acioché più facilmente possi cavarne lo costructo. Demum fati el tucto per satisfare alla mente nostra. Data Mediolani, die xiiii aprilis 1452.
Facta in domo domini Angeli Simonette.
Iohannes.