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468. Francesco Sforza ad Antonio e Giovanni Carlo Angusoli. 1452 aprile 16 Milano

Francesco Sforza ordina ad Antonio e Giovanni Carlo Anguissola di fare sì che i proprietari del bestiame soddisfino Franceschino da Caravaggio delle tasse spettanti, o gli consegnino il bestiame da lui sequestrato. In egual forma si è scritto ai figli del defunto Francesco della Negnola e a Luchino Leccacorno della Frata.

Nobilibus dilectis nostris Antonio et Iohanni Carolo de Angusolis.
Sappeti che Franceschino da Caravago, nostro famiglio, neli dì passati sequestrò presso vuy certa quantità de bestiame per casone de taxe che se restano a pagare, como vuy seti bene informati. Pertanto volimo che, se in tri dì da poy la recevuta de questa nostra littera, li patroni del dicto bestiame non haveranno satisfacto ad esso Franceschino delle dicte taxe, vuy, senza exceptione et contradictione alchuna, li consignati dicti bestiame; et questo fati che non manchi. Mediolani, xvi aprilis 1452.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit filiis quondam Francisci della Negnola.
Item Luchino Lechacorno della Frata.