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47. Francesco Sforza ai Dieci della Balia s.d.

Francesco Sforza si dice dispiaciuto con i Dieci dellla Balia che Niccolò Arcimboldi e Sceva de Curte non siano stati pronti alle loro richieste. Tuttavia, ha ordinato a Sceva di portarsi a Siena, ove farà quello che loro gli ordineranno. Se non si sarà arrivati alla conclusione prima del suo arrivo là, la sua presenza sarà opportuna. Si sono fatte lettere credenziali ai nominativi sotto elencati.

Dominis Decem Balie.
Magnifici et cetera, n'è rencresciuto assai non siano stati apparecchiati messer Nicolò Arcimboldo et messer Sceva da Curte, nostri dilictissimi oratori, a vostre richeste, l'uno per la sua absentia, il quale già era qua da nuy, l'altro per le excusatione della persona sua, como per sue littere credimo debiati havere inteso. Non di meno, per satisfare a quanto verso la signoria vostra è nostro desiderio, subito havimo commisso a messer Sceva vengna via et vada a Sena et lì, in nostro nome, faza, dica et procura tucto quello per le vostre magnificentie li sarà iniuncto. Et siamo certissimi, se conclusione forsi non sarrà presa nanti l'agiongere suo là, sì per la intemerata sua verso nuy fede, sì perché voluntera fa cosa che sia grata a quella excelsa comunità, la vinuta sua sarrà utile et opportuna. Et ad esso poteti dire e commettere liberamente quello sia bisongno et darli in tucto piena fede quanto alla nostra propria persona.
Facte fuerunt littere credentiales: magnifico Cosmo; item Boccacino Allemanno; item Prioribus et Confalonerio in Senis; item domino Enee, episcopo Senensi et regio consiliario Romanorum; item domino Lodovico Petronio, militi et doctori; Ghino de Bellantibus; domino Antonio de Petrutiis; domino Antonio de Lantis, militi; ser Petro de Soana; item sex alie simile littere fuerunt suprascripte.