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470. Francesco Sforza al vescovo di Parma. 1452 aprile 4 Milano.

Francesco Sforza sollecita il vescovo di Parma a fare che tutti i beni già di Pietro Brunoro e devoluti poi alla Camera ducale, dei quali alcuni sono presso laici e secolari della città, pervengano a Fulignato da Perugia al quale il duca li ha donati.

Reverendo in Christo patri dilecto nostro domino domino, Dei gratia episcopo Parmensi.
Como devi havere inteso la paternità vostra, nuy havemo donato al Fulignato da Perosa, nostro famiglio, tucti li beni mobili et immobili quali erano de Pedro Brunoro, come cose spectante et, pleno iure, devolute alla Camera nostra, delli quali beni pare ne siano alcuni mobili presso alcuni di quella cità, et layci et seculari, come la paternità vostra per esso Fulignato sarrà informata. Pertanto confortiamo et carichamo la paternità vostra voglia provedere, per quello modo gli parerà expediente, che esso Fulignato possa havere tucti li beni mobili et immobili forano del dicto Pedro Brunore, procedendo contra quilli fossero renitenti per ogni modo et via gli parerà, siché consignino al dicto Fullignato tucti li beni havessero de quilli forono de Pedro Brunoro.
Ben pregamo la paternità vostra voglia in questa fare tal opera che non ne bisongni più repplicare. Data Mediolani, die iiii aprilis 1452.
Zanetus.
Cichus.