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476. Francesco Sforza al vescovo, a tutto il clero parmense e al locale collettore della sovvenzione. 1452 aprile 17 Milano

Francesco Sforza ricorda al vescovo e al clero parmense che i seicentocinquanti ducati d'oro, che devono dare sono destinati a Cristoforo Torelli, e che tutti devono versare la quota rimanente là dove ha ordinato Francesco Maletta. Ritiene che la maggior parte del denaro sia stata raccolta e ricorda che le spese incontrate dal messo lì inviato graveranno tutte su loro.

Reverendo in Christo patri ac venerabilibus dominis, Dei gratia episcopo et toti clero Parmensi nec non collectori subventionis ibi, nobis dilectis.
Havimo assignato al spectabile conte Christoforo Torrello ducati seycentocinquanta d'oro, per li quali siti componuti cum nuy per la subventione, cioé ducati cl de vuy, misser lo vescovo, et ducati d del resto del chiericato, quali dinari manda lì de presente per tuorli, el dicto conte Cristoforo, quale habiamo ad spazare senza dimora per cosa importante al stato nostro. Pertanto confortiamo et caricamo la reverenda paternità vostra et vuy altri tucti che subito, vedute le presente, debiate numerare el resto deli dicti dinari dove ha ordinato Francesco Malecta, che crediamo hormay debiano essere scossi per la maiore parte; et in questo non fati dificultà o exceptione alcuna per quanto desiderati el bene del stato nostro, advisandovi che, quando questo manchasse et ch'el suo messo stesse impazato, che staria pur ad le spese delli debitori, non se trovariamo ben contenti delli facti vostri. Data Mediolani, die xvii aprilis 1452.
Christoforo de Cambiago.
Cichus.